Percorso sperimentale di integrazione per alunni in situazione di handicap grave

LA MIA SCUOLA/LA SCUOLA DI TUTTI

L’Istituto Comprensivo “Marconi” di Ceggia, dall’anno scolastico 2005/06 ha avviato un progetto per l’integrazione di alunni con gravi disabilità, rivolto non solo agli utenti dei propri Comuni, ma allargato al territorio, per dare una risposta concreta a quelle situazioni di complessità.

Il percorso proposto (secondo quanto previsto anche dalla L. 104/92) si presenta come progetto per un servizio integrato di più Enti in rete (Scuola, Centro Territoriale per l’Integrazione, Ufficio Scolastico Provinciale, Azienda Asl, Enti Locali), forma di relazione stretta fra scuola, famiglia e territorio. Il progetto vero e proprio e l’organizzazione conseguente, vengono infatti condivisi tra i soggetti coinvolti personalizzando il percorso di integrazione in base alle esigenze dei bambini destinatari dell’intervento.

I bambini in questione, data la loro particolare situazione, possono usufruire solo parzialmente dell’inserimento nei gruppi di coetanei, in quanto le attività proposte alla classe sono troppo complesse e i ritmi scolastici inadeguati al raggiungimento degli obiettivi educativi-didattici per loro pensati.

Le gravi limitazioni relazionali-comunicative e la necessità costante e talvolta completa di personale che compensi la mancanza di autonomie, esigono interventi speciali, su misura, continue attenzioni, scelte metodologiche alternative (a volte sperimentali), adozioni flessibili e diverse di organizzazione, uso di particolari attrezzature e sussidi.

L’Istituto Comprensivo, tra le proprie finalità ritiene doveroso perseguire lo “star bene a scuola” e “l’integrazione” di tutti gli alunni, promuovendo e sostenendo tutto ciò che costituisca una reale e adeguata risposta ai bisogni degli stessi e delle loro famiglie.

Nel caso particolare di alunni con gravi disabilità, diventa indispensabile creare delle situazioni che garantiscano l’attività educativa, nel pieno rispetto e valorizzazione dei livelli di sviluppo e delle potenzialità di ciascun bambino.

Per questi alunni è necessario perciò, oltre all’inserimento nelle classi di appartenenza (se e per quanto possibile), progettare delle attività individuali e in piccoli gruppi, tempi di lavoro e modalità adeguati, in spazi convenientemente attrezzati, garantendo se possibile una continuità del personale che si occupa di loro.

 

Finalità e obiettivi del progetto

Finalità del progetto è giungere a condividere la cultura dell’integrazione attraverso la condivisione concreta della progettualità e delle modalità/metodologie dell’integrazione da parte di tutti gli attori coinvolti.

Obiettivo primario è dare un’adeguata risposta ai bisogni specifici degli alunni in situazione di gravità e delle loro famiglie, attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane/professionali/finanziarie presenti sul territorio per la ‘costruzione’ di un ‘progetto di avita condiviso.

Obiettivi generali del progetto sono: 
* favorire, nella massima misura possibile, il benessere del bambino;
* favorire lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno in tutti i suoi aspetti: motorio, 
   affettivo, cognitivo…

* favorire lo sviluppo delle capacità relazionali, in particolare di tutte le possibili modalità
   di comunicazione;
* favorire la partecipazione e l’integrazione in tutte quelle attività che possono essere
   significative per l’alunno;
* favorire l’educazione all’accoglienza e alla convivenza superando i timori e la
   diffidenza che le diversità suscitano nelle persone.

 

Operatori specifici coinvolti

Gli operatori specifici previsti dal progetto sono: le insegnanti di sostegno, gli assistenti, lo psicologo, gli specialisti (logopedista, fisioterapista, ecc.), che svolgono degli interventi riabilitativi all’interno della scuola “Collodi” in orario scolastico, a seconda della terapia stabilita e delle peculiari esigenze di ogni alunno.

 

Organizzazione del tempo scuola e modalità generali di intervento.

In accordo con i Servizi, per dare maggior risposta alle esigenze delle famiglie, in modo da supportarle nell’educazione-riabilitazione dei loro figli, il tempo scuola viene distribuito in cinque giorni settimanali, tutti con rientro pomeridiano, per un massimo di 40 ore.

Per questo progetto, vista la complessità di ogni singola situazione, viene data alle famiglie l’opportunità di accompagnare e prelevare i propri figli all’interno dell’orario scolastico, a seconda delle necessità.

Possibilmente al mattino ogni alunno partecipa al momento dell’accoglienza con la propria classe e qui vi rimane per un tempo variabile a seconda delle risposte dello stesso.

Durante la giornata vengono predisposti:

  • interventi individualizzati, in cui ogni bambino viene seguito da un’insegnante in attività mirate ad apprendimenti personalizzati, per un tempo a lui adeguato,
  • attività in piccolo gruppo per favorire la socializzazione e il rapporto con i compagni,
  • attività con alunni anche delle altre classi per favorire in tutti i bambini l’educazione alla relazione e all’accoglienza.

Vengono organizzate delle attività quali: laboratorio manipolativo, espressivo, attività di psicomotricità, attività di canto e musica, educazione all’ascolto…

In alcuni periodi dell’anno scolastico gli alunni diversamente abili partecipano a progetti particolari con le classi della scuola primaria e dell’infanzia, quali: progetto Acquaticità, progetto Carnevale, progetti di educazione all’immagine, uscite varie al di fuori dell’ambiente scolastico, e a tutte quelle attività considerate utili sia all’apprendimento che all’integrazione dei bambini.

 

Valutazione

Il progetto, ogni anno, prevede la verifica del servizio scolastico, dei percorsi riabilitativi, dell’organizzazione in genere.

Le verifiche vengono effettuate rispettivamente dalla scuola, dal CTI, dall’ASL n 10 e dagli Enti Locali.

I risultati sono oggetto di riflessione sia a livello dei singoli Enti sia in momenti comuni, allo scopo di autovalutare il percorso e di progettare azioni di miglioramento.

 

Il Collegio docenti del 27 novembre 2010 ha deliberato l’approvazione della richiesta di autorizzazione dell’ U.F.C. quale “scuola avente particolari finalità”.